Criticare cose che non si conoscono – Puck!

2013-11-29 19.06.16La lunghissima pausa del campionato locale porta gli appassionati di calcio a comportamenti socialmente deprecabili, tipo guardare il campionato inglese, quello spagnolo oppure darsi all’alcool fino alla prima giornata dell’Allsvenskan, datata 30 marzo 2014.

Siccome questo blog, io, lo devo tenere in vita, sono andato a vedere una partita di hockey. Prima, però, rewind.

Con quale background sono andato a vedere la partita di hockey?

1) Ho visto una partita di hockey in televisione in tutta la mia vita. Probabilmente neanche per intero. Era la partita d’esordio della nazionale italiana a Torino 2006. Wikipedia mi dice che si trattava di un Italia-Canada 2-7

2) Due puntate dei Simpson dedicate all’hockey. Una in cui Bart e Lisa si ritrovano a giocare da avversari nella finalissima del torneo, l’altra, probabilmente una delle più belle di sempre, in cui la famiglia Simpson va a vedere una partita di NHL (gridando “Nooo, l’hockey no”, come se non si fosse capito come lo percepiscono gli yankee) e Lisa riceve in dono la mazza di un campione russo dentro la quale vivono delle termiti che il giorno dopo distruggono la casa

3) Il mio rapporto con il ghiaccio: sono andato a pattinare una volta in vita mia. Era il 2007, accompagnai la mia ragazza di allora a pattinare al Porto di Genova. Dovette tenermi, come si fa coi neonati quando iniziano a camminare, per circa due ore, poi ho desistito e sono andato a mangiarmi una pizza

Forte di questa esperienza, mi sono recato alla Behrn Arena, adiacente allo stadio di calcio, per vedere Örebro-Skellefteå testa-coda di SHL con i locali ultimi in classifica e i nordici gialloneri primi con 54 punti.

L’amore degli svedesi per questo sport è viscerale, anche se dubito che il regolamento sia comunemente apprezzato. A quanto ho capito, la gente si infiamma quando i giocatori sbattono violentemente contro i bordi plastificati del campo. Se poi dopo nasce una rissa, si inizia a fare la ola. Grande dispiacere, invece, quando, invece di far partire le braccia a mulinello, si procede con uno sguardo assassino e nulla più.

Poi la partita è iniziata e mi sono reso conto che, se sei astigmatico e ti posizioni in curva, devi pensare bene di portarti gli occhiali. Ogni volta che il puck (dischetto che i giocatori devono scaraventare dentro una porta con la mazza. Wikipedia dice che è di gomma, pensavo fosse fatto di granito e che il termine puck derivasse dal rumore che fa sbattendo contro bordi, pali, muretti o denti degli avversari) superava la metà campo, lo perdevo di vista. Tuttavia sono riuscito incredibilmente a cogliere tutti i quattro gol segnati nella porta opposta alla mia curva, mentre sono mi sono perso il gol ospite sotto ai miei occhi perchè stavo mandando un messaggio sul cellulare.

Fra le regole che non conoscevo, visto che non ho nemmeno guardato su internet prima di andare a vedere la partita, il fatto che esista il fuorigioco (il puck deve superare una determinata linea senza che vi siano giocatori oltre la medesima. Non è una roba complicata, ma i giocatori vanno a una velocità tale per cui, secondo me, gli arbitri fischiano a caso) ed una cosa chiamata “icing”, che, se non ho capito male, serve ad evitare che le partite diventino una specie di porta-a-porta lanciando il puck più lontano possibile, ma il funzionamento mi è ancora oscuro.

Comunque, dopo tutte le botte che si sono dati in campo, alla fine della partita strette di mano e amici come prima. Niente male, per uno sport il cui livello di violenza in campo supera quello di un Penarol-Nacional decisivo per il titolo.

Per i finali, Örebro-Skellefteå 1-4

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